Ryszard Kapuscinski

A Kapuściński se le ha llamado a menudo el mejor reportero del siglo XX. En su opinión, el auténtico periodismo es el intencional, el que aspira a producir algún cambio en el mundo, y en sus escritos

Una carrera contra el tiempo para atrapar las memorias de los anónimos protagonistas de la historia. Ryszard Kapuściński, el «periodista legendario», en palabras de Franco Marcoaldi, nos ofrece un re

La revolución de los claveles anuncia el fin del colonialismo portugués y fija la proclamación de la independencia de Angola para el 11 de noviembre de 1975. Tres meses antes, Kapuscinski se instala en Luanda, donde asiste al exodo blanco. Mientras, en su avance hacia la capital, la guerra por el poder en el futuro Estado soberano se recrudece por momentos. Kapuscinski, con grandes dosis de valor o de insensatez decide quedarse hasta el final; sumido en la mayor soledad, recorre la ciudad desierta y los frentes de batalla. Mas que el relato de un reportero, se trata de un diario intimo, escrito por un ser humano al limite de sus fuerzas y consciente de su indefension ante la amenaza de muerte que se cierne sobre su cabeza y sobre las cabezas de tantos angoleños, soldados y civiles, que protagonizan este libro, el preferido del autor entre todos los suyos.La revolución de los claveles anuncia el fin del colonialismo portugués y fija la proclamación de la independencia de Angola para el 11 de noviembre de 1975. Tres meses antes, Kapuscinski se instala en Luanda, donde asiste al exodo blanco. Mientras, en su avance hacia la capital, la guerra por el poder en el futuro Estado soberano se recrudece por momentos. Kapuscinski, con grandes dosis de valor o de insensatez decide quedarse hasta el final; sumido en la mayor soledad, recorre la ciudad desierta y los frentes de batalla. Mas que el relato de un reportero, se trata de un diario intimo, escrito por un ser humano al limite de sus fuerzas y consciente de su indefension ante la amenaza de muerte que se cierne sobre su cabeza y sobre las cabezas de tantos angoleños, soldados y civiles, que protagonizan este libro, el preferido del autor entre todos los suyos.La revolucion de los claveles anuncia el fin del colonialismo portugues y fija la proclamacion de la independencia de Angola para el 11 de noviembre de 1975. Tres meses antes, Kapus¿cin¿ski se instala en Luanda, donde asiste al exodo blanco. Mientras, en su avance hacia la capital, la guerra por el poder en el futuro Estado soberano se recrudece por momentos. Kapus¿cin¿ski, con grandes dosis de valor ?o de insensatez? decide quedarse hasta el final; sumido en la mayor soledad, recorre la ciudad desierta y los frentes de batalla. Mas que el relato de un reportero, se trata de un diario intimo, escrito por un ser humano al limite de sus fuerzas y consciente de su indefension ante la amenaza de muerte que se cierne sobre su cabeza y sobre las cabezas de tantos angoleños, soldados y civiles, que protagonizan este libro, el preferido del autor entre todos los suyos.

Un manual conversado sobre el oficio de periodista. Es un error escribir sobre alguien con quien no se ha compartido al menos un tramo de la vida.» Es uno de los temas centrales de Los cínicos no sir

Una obra capital del autor, sobre cómo y por que triunfó la revolución islámica en Irán. Irán, 1980: los revolucionarios han tomado el poder. En un hotel desierto de Teherán, Ryszard Kapuściński inte

«Más que un libro de viajes esta sagaz narración es un canto de amor al mundo» (Juana Salabert, La Razón).En la década de los cincuenta, mientras recorre la Polonia profunda «con más pena que gloria,

Un manual conversado sobre el oficio de periodista.Es un error escribir sobre alguien con quien no se ha compartido al menos un tramo de la vida.» Es uno de los temas centrales de Los cínicos no sirv

«Más que un libro de viajes esta sagaz narración es un canto de amor al mundo» (Juana Salabert, La Razón). En la década de los cincuenta, mientras recorre la Polonia profunda «con más pena que gloria

Los relatos orales que forman este libro son ora sobrecogedores, ora tragicómicos, en ocasiones increíbles y siempre extraordinariamente apasionantes: todos juntos componen el rompecabezas de una Etiopia mas proxima a una espeluznante pesadilla que al sue

Imperium is a classic of reportage and a literary masterwork by one of the great writers and witnesses of the twentieth century. It is the story of an empire: the constellation of states that was submerged under a single identity for most of the century-the Union of Soviet Socialist Republics. From the entrance of Soviet troops into his hometown in Poland in 1939, to just before the Berlin Wall came down, as the USSR convulsed and died, Kapuscinski travelled thousands of miles and talked to hundreds of ordinary Soviet people about their extraordinary lives and the terror from which they were emerging.

La contraportada de la primera edición polaca de Cristo con un fusil al hombro (1975) exhibía el siguiente texto, escrito por el propio autor: «Poco después de la muerte del Che Guevara, el pintor re

"Il libro raccoglie il materiale di sei conferenze e diventa occasione per riflettere sulla distanza fra l''uomo ipoteticamente senza connotazioni e l''uomo connotato. La definizione ""l''altro""/""gli altri"" puo venir intesa come l''altro da se, come l''individuo contrapposto agli altri individui, ma anche l''altro che affonda le radici nella diversita di sesso, generazione, nazionalita, religione. Attraverso il reportage (che secondo Kapuscinski e il genere letterario piu collettivo che esista) l''autore ricorda gli interlocutori incontrati sulle strade del mondo, quelli che raccontano la storia della loro vita o che parlano della societa alla quale appartengono. Questi interlocutori sono persone fatte da due parti spesso difficili da separare. Una e l''uomo chiunque, l''altra, sovrapposta e intrecciata alla prima, e l''identita razziale, culturale e religiosa. Le due parti non appaiono mai distinte, allo stato puro e isolato, ma convivono influendo l''una sull''altra. Kapuscinski fornisce in questo lavoro il suo punto di vista sulla percezione culturale delle persone. "

"Nel 1975, dopo una guerra di liberazione, l''Angola cessa di essere una colonia portoghese e conquista formalmente l''indipendenza. Ryszard Kapus''ciriski, che nella sua carriera di reporter ha seguito ben ventisette rivoluzioni, era la anche questa volta. Sono ormai trascorsi molti anni, e a prima vista ci si potrebbe domandare che senso abbia riproporre avvenimenti cosi lontani. A parte il fatto che quella guerra, anche se pochi lo sanno, non e ancora finita, un libro di Kapus''ciriski, oltre che una cronaca delle battaglie e dei fatti politici, offre la descrizione di un mondo diverso dal nostro. Intrappolato nell''assedio di Luanda, l''autore narra quello che succede in tempo di guerra in una ""citta chiusa"", dalla quale tutti scappano come topi da una nave che affonda: prima i portoghesi con i loro beni e masserizie, poi i negozianti, la polizia, i tassisti, i barbieri, la nettezza urbana e, infine, anche i cani. "

Il giornalista polacco ripercorre le proprie vicende, raccontando retroscena finora ignorati delle sue storie: dall'infanzia povera a quando, fresco laureato, venne mandato allo sbaraglio prima in India e poi in Cina, senza conoscere niente di quei paesi. Ci rivela le difficolta incontrate e, di fronte a queste difficolta, il suo punto di riferimento, il testo da leggere e rileggere e sempre stato Erodoto. Per Kapuscinski Erodoto e stato non tanto uno storico, quanto il primo vero reporter della storia: il suo bisogno di viaggiare, di toccare con mano, di raccogliere dati, paragonarli ed esporli, con tutte le necessarie riserve che e giusto nutrire riguardo alle storie riferite da altri, fa di Erodoto un giornalista a pieno titolo.

Da un materiale di migliaia di pagine e di oltre cento conversazioni, e stata ricavata una scelta, distribuita tematicamente in varie sezioni: le origini di Kapuscinski, le ragioni che lo hanno portato a scegliere la professione di reporter, il suo approccio alla materia, la sua visione del mestiere, il modo di scrivere, gli stili adottati, le tematiche dei singoli libri, la profonda trasformazione del mestiere di reporter rispetto all'epoca in cui non imperversavano i media. Questo libro e un'occasione per comprendere i ferri del mestiere di un grande reporter e il modo di adoperarli sia dal punto di vista tecnico che morale. Per conoscere la profonda etica umana e ontologica di un uomo cresciuto nella miseria piu nera che nel suo lavoro mette al primo posto la comprensione e il rispetto per le sofferenze degli altri. Dietro alla professionalita di Kapuscinski sta infatti qualcosa di molto speciale, di mite e nello stesso tempo durissimo: la vocazione.

"Da un materiale di migliaia di pagine e di oltre cento conversazioni, e stata ricavata una scelta, distribuita tematicamente in varie sezioni: le origini di Kapuscinski, le ragioni che lo hanno portato a scegliere la professione di reporter, il suo approccio alla materia, la sua visione del mestiere, il modo di scrivere, gli stili adottati, le tematiche dei singoli libri, la profonda trasformazione del mestiere di reporter rispetto all''epoca in cui non imperversavano i media. Questo libro e un''occasione per comprendere i ferri del mestiere di un grande reporter e il modo di adoperarli sia dal punto di vista tecnico che morale. Per conoscere la profonda etica umana e ontologica di un uomo cresciuto nella miseria piu nera che nel suo lavoro mette al primo posto la comprensione e il rispetto per le sofferenze degli altri. Dietro alla professionalita di Kapuscinski sta infatti qualcosa di molto speciale, di mite e nello stesso tempo durissimo: la vocazione. "

"Il titolo di questa raccolta di reportage sui movimenti rivoluzionari a cavallo tra la fine degli anni sessanta e settanta richiama la figura del sacerdote colombiano vissuto tra i contadini dell''America latina e che, in sottana e con il fucile in spalla, ando a combattere in un reparto partigiano in Colombia, dove mori. Al centro del libro, il tema del sacrificio e la lotta dell''essere umano per la dignita, la figura del ribelle dotato di una ferma convinzione etica. Uscito per la prima volta in Polonia nel 1975 Cristo con il fucile in spalla fu immediatamente acclamato come il libro dell''anno e continuamente ripubblicato. Mai apparso in Italia, fa conoscere gli inediti punti di vista di Kapuscinski, soprattutto noto per i suoi reportage africani, su altre parti del mondo, altre genti, altre tragedie. Sono reportage dal Medio Oriente, dall''Africa orientale e dall''America latina, di cui sono protagonisti palestinesi, siriani, libanesi, giordani, ebrei, i partigiani del Mozambico e del Salvador, l''ambasciatore della Repubblica federale tedesca in Guatemala Karl von Spreti e, infine, il presidente Salvador Allende e il rivoluzionario Che Guevara, di cui nel 1969 Kapuscinski, aveva tradotto in polacco e pubblicato il Diario dalla Bolivia. Cristo con il fucile in spalla e un''opera chiave del maestro polacco del reportage perche e uno sguardo inedito, e ancora di grande attualita, sul Medio Oriente e l''America latina. "

Great Journeys allows readers to travel both around the planet and back through the centuries - but also back into ideas and worlds frightening, ruthless and cruel in different ways from our own. Few reading experiences can begin to match that of engaging with writers who saw astounding things: Great civilisations, walls of ice, violent and implacable jungles, deserts and mountains, multitudes of birds and flowers new to science. Reading these books is to see the world afresh, to rediscover a time when many cultures were quite strange to each other, where legends and stories were treated as facts and in which so much was still to be discovered.