Yasmina Reza possiede un orecchio assoluto per la musica degli uomini e delle donne, e il talento di riprodurla creando personaggi indimenticabili, di cui mette a nudo i lati comici non meno di quelli patetici. Senza sarcasmo, tiene a precisare lei stessa, ma con profonda empatia, poiche tutti sono minacciati dall'insignificanza e dalla malinconia, dallo sfacelo della vecchiaia e dal tempo, che incessantemente ci sottrae la memoria pur non riuscendo a cancellarla completamente. Ed e cosi anche in questo romanzo, che ci fa entrare nel cuore di una famiglia di origini ebraiche, i Popper, e piu precisamente nei complessi, e non di rado conflittuali, legami fra tre fratelli: Jean, il narratore, quello di mezzo, cresciuto all'ombra del maggiore, il Serge del titolo, un cialtrone bigger than life, inconcludente, superstizioso, scorbutico, scorrettissimo, fragile e seducente; infine Nana, la piu piccola, moralista e petulante. E poi figli, nipoti, mariti, ex amanti, a formare un intreccio di voci corrosivo e scintillante. Le tensioni culmineranno in una resa dei conti che avverra nel corso di una visita ad Auschwitz, tra orde di gente in tenuta semibalneare, canottiere, sneakers colorate, pantaloncini, tutine, abitini a fiori. In un'epoca dove sempre piu si restringe il campo delle cose di cui si puo ridere, ha scritto Franz-Olivier Giesbert Reza non rispetta niente: ne la famiglia, ne il matrimonio, ne la donna, ne il cancro e nemmeno, sacrilegio!, i viaggi "turistici" ad Auschwitz.
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