FEDERICO MOTTA - 9788871794525
È difficile ricostruire la personalità artistica di Cimabue. Le sue opere sono infatti relativamente poche, non ben conservate e non documentate. Bellosi conduce una riflessione su questo artista, che costituisce l''emblema degli inizi del rinnovamento della pittura italiana alla fine del Medioevo. L''unica metodologia praticabile per recuperare il più possibile di questa grande figura è servirsi del punto di appoggio costituito dagli artisti a lui contemporanei che spesso, con opere firmate e datate, forniscono dati preziosi su Cimabue, in quanto ne riflettono l''evoluzione artistica. Il caso più eclatante è offerto da Duccio di Buoninsegna con la "Madonna Rucellai" che gli fu commissionata nel 1285 e che, riflettendo la "Maestà" del Louvre di Cimabue, ci testimonia che a quella data quest''opera già esisteva. Bellosi ci presenta Cimabue nel contesto storico, politico e culturale della Toscana dell''epoca, analizzando in primis la sua opera più antica: il "Crocifisso" di San Domenico ad Arezzo; prende poi in esame gli affreschi e i mosaici del Sancta Sanctorum, eseguiti al tempo di Niccolò III, papa dal 1277 al 1280, il "Crocifisso" di Santa Croce e la "Madonna" del Louvre. Infine, è la volta degli affreschi della Basilica Superiore e Inferiore di Assisi e della "Maestà" di Santa Trinita degli Uffizi.
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Escrito por Luciano Bellosi
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